Ritiro presso MA Center Italy 31 ottobre – 1/2 novembre: com’è andata

Dopo l’inaugurazione del M.A. Center Italy del 9 ottobre si è tenuto il primo ritiro presso il Centro, che ha avuto luogo in occasione del ponte di Ognissanti, con il tanto atteso e desiderato Swami Shubamritananda Puri.

L’evento è stato arricchito con un seminario di Amrita Yoga tenuto da Vinod.

La prima mattina del ritiro dopo la recita dell’archana è stata svolta la pratica di yoga con alcune asana e con il Surya Namaskara (il saluto al sole).  Prendendo spunto dalla festività in onore dei defunti in corso in Italia, Vinod ha tenuto un discorso spirituale in cui si è affrontato il tema della vita e della morte. Il programma della mattina si è concluso con una pratica di yoga contemplativo, rilassamento profondo e meditazione. La sera è stato proiettato un video sull’ultimo programma di Amma in Italia, nel 2019. Tutti erano davvero emozionati nel rivedere quei momenti speciali.

Il giorno seguente, dopo l’archana guidata da Swamiji e una sessione di yoga guidata da Vinod, ha avuto inizio il ritiro con il monaco partendo dal tema della gestione della mente.

Swamij ha sottolineato quanto sia importante saper fermare la mente e comprendere la forza dei pensieri, soprattutto in questa epoca in cui la vita ci chiede di andare sempre più veloci e di fare più cose insieme. Ha detto che la nostra mente ha una immensa capacità creativa ma che, a causa del traffico dei nostri pensieri, non riusciamo ad attingere ad essa. Uno studio ha dimostrato che le idee creative, nella maggior parte dei casi, arrivano quando siamo sotto la doccia, ossia in momenti di rilassamento.

Swamij ha proseguito il discorso analizzando i tre aspetti della gestione della mente: la quantità dei pensieri; la qualità dei pensieri; la direzione dei pensieri. Una mente è sana quando ci sono meno pensieri, più qualità e una sola direzione. Osservando la nostra mente potremmo affermare che probabilmente ciò che succede alle nostre menti è esattamente il contrario, bisogna quindi lavorare su questi tre aspetti. Il monaco ha citato la Bhagavad Gita in cui si afferma che la mente è il nostro miglior amico, ma anche il nostro più grande nemico, e che una mente ben gestita è il nostro miglior amico, mentre una mente che gestisce noi è il nostro nemico. Ci ha inoltre ricordato che i maestri sanno gestire la loro mente e grazie a questo sono stati in grado di realizzare grandi cose. Il discorso è proseguito facendo osservare che per gestire un’entità grande e potente come la mente non possiamo usare la forza, la soppressione, né l’indulgenza, ma la strategia, così come fa una mamma mentre imbocca il proprio bambino quando lui non vuole mangiare.

Il programma è proseguito nel pomeriggio con la meditazione guidata da Swamiji e con una entusiasmante sessione di bhajan in cui c’è stato un forte coinvolgimento da parte di tutti. Durante la serata è stato proiettato il film “Amma’s Way” uscito quest’anno e prodotto dalla regista Anna Agnelli.

La mattina seguente, dopo l’archana, si è tenuta l’atmapuja, una bellissima cerimonia per la pace.

Nell’ultima sessione del ritiro il monaco si è concentrato sul tema di “Maitri”: l’amicizia,la benevolenza e l’amorevolezza. Swamiji ha detto che la vera amicizia è molto rara, esiste un’amicizia basata sull’interesse, una basata sul piacere e una basata sulle virtù, ed è proprio quest’ultima che aiuta ad elevare entrambi le parti, cioè un’amicizia altruistica. Swami ci ha ricordato che Patanjali espose quattro punti necessari per non essere più turbati né disturbati: coltivare gentilezza per chi è felice; avere compassione per chi non è felice; avere delizia per chi è virtuoso; ignorare i malvagi. Se riuscissimo a vedere tutto e tutti come uno non avremmo difficoltà a provare benevolenza per chi è felice e virtuoso, è il senso di separazione che ci fa provare gelosia. Inoltre ha sottolineato quanto sia importante provare amorevolezza e benevolenza nei confronti di noi stessi perché altrimenti non possiamo progredire spiritualmente. Se ci giudichiamo e ci sminuiamo stiamo attuando una forma di aggressione anziché solidarietà con noi stessi. E ha concluso ricordandoci di fare in modo di sviluppare amore verso il maestro e verso Dio.

Durante tutto il ritiro il monaco ha lasciato ampio spazio alle domande dei partecipanti, sia di coloro che erano in presenza che di chi era iscritto online, dando risposte di grande respiro e utilità per le diverse circostanze che gli venivano presentate.

Il Monaco ha concluso ricordando che il Centro di Amma è appena nato e ha bisogno di cura e sostentamento da parte di tutti noi.

Il ritiro si è chiuso con i ringraziamenti e con i bhajan, e alle note di Matarani tutti si sono alzati per ballare esprimendo l’immensa gioia e gratitudine.