“Mentre stavo in piedi vicino all’ingresso, alcune persone, che stavano ritornando a casa, si fermavano e si mettevano a piangere per esprimere la propria gratitudine” racconta Sarojini, volontaria della Amriteswari Foundation of Malaysia“. Vedendo la fotografia di Amma all’ingresso, una madre è scoppiata a piangere e ha esclamato: “Grazie Amma, che dai da mangiare ai miei figli”. Il 3 giugno, i volontari hanno avviato una banca del cibo nel tempio Sri Maha Maheswari Kaliamman della città di Puchong. Il lockdown nazionale in Malesia era iniziato due giorni prima, così i volontari si sono precipitati a raggiungere le persone più bisognose nell’area.
“Il 20 giugno, sono stati consegnati beni di prima necessità ai membri di 522 famiglie indigenti e generi alimentari sono stati distribuiti a 91 famiglie che non potevano recarsi autonomamente alla banca del cibo”, ha raccontato Jaspaljeet, un altro volontario. “Grazie alla banca del cibo, siamo diventati un punto di riferimento e di aiuto per le famiglie in difficoltà”. Ogni giorno circa 40 persone, provenienti dalle zone circostanti, si recano alla banca del cibo. Con la perdita del lavoro nello scorso anno è diventato difficile soddisfare anche le necessità di base. La banca del cibo distribuisce beni essenziali come riso, zucchero, spaghetti di riso, latte in polvere, farina di grano, biscotti, bevande al malto, tè e olio da cucina.
I benefattori locali acquistano i prodotti e li consegnano, e se abitano lontano fanno donazioni in denaro. La banca del cibo fornisce prodotti alimentari, ogni giorno, per un valore equivalente a 340 dollari. La popolazione malese è costituita da tre gruppi principali, malay, cinese e indiano. La banca del cibo, aperta a tutti, è diventata un centro di solidarietà e di sostegno al prossimo. “Una madre malay, venendoci a trovare pensava che fosse solo per la comunità indiana, ma le dissi di no, che tutti ne possono beneficiare”, spiega Sarojini, “lavorava in un negozio di scarpe a Puchong, che era stato chiuso durante il lockdown. Così oggi non ha più il lavoro e deve provvedere a sé e ai suoi figli, in quanto il marito è morto due anni fa”. Sarojini ha anche incontrato una madre di quattro figli il cui marito ha avuto un terribile incidente tre mesi fa.
La donna, che ha un bambino con bisogni particolari, è andata a bussare ai vicini per chiedere cibo finché non ha trovato la banca del cibo. “È una gran cosa poter essere d’aiuto, e le persone mi mostrano di apprezzarlo molto”, racconta Sarojini, grata a tutti i benefattori per i loro generosi contributi e inoltre aggiunge, che anche altri vicini, devoti del tempio, hanno deciso di contribuire. Ng Sze Han, un consigliere di Selangor, che è rimasto colpito dalla banca del cibo e l’ha visitata il 6 giugno, unendosi ai volontari per distribuire 150 pacchetti di cibo preconfezionato, si è così espresso: “Creare una banca del cibo è stata una grande idea e di fondamentale utilità in questo momento.
Complimenti e grazie al team!”. Il governo della Malesia aveva pianificato di concludere il lockdown il 14 giugno, ma ha dovuto estenderlo fino al 28 giugno. “Fino a quando in Malesia durerà il lockdown continueremo a fornire beni essenziali alle famiglie in difficoltà” ha dichiarato Jaspaljeet.